DOMENICA 17 NOVEMBRE 2024 – GIORNATA MONDIALE DEI POVERI

DOMENICA 17 NOVEMBRE 2024 – GIORNATA MONDIALE DEI POVERI

DOMENICA 17 NOVEMBRE 2024
GIORNATA MONDIALE DEI POVERI
“La preghiera del povero sale a Dio” (Sir 21,5)
(DAL MESSAGGIO DI PAPA FRANCESCO PER LA VIII GIORNATA MONDIALE)
Nell’anno dedicato alla preghiera, in vista del Giubileo Ordinario 2025, questa espressione
della sapienza biblica è quanto mai appropriata. La speranza cristiana abbraccia
anche la certezza che la nostra preghiera giunge fino al cospetto di Dio; ma non qualsiasi
preghiera: la preghiera del povero! Riflettiamo su questa Parola e “leggiamola” sui volti
e nelle storie dei poveri che incontriamo nelle nostre giornate, perché la preghiera
diventi via di comunione con loro e di condivisione della loro sofferenza.
Il libro del Siracide merita di essere scoperto per la ricchezza di temi che affronta.
L’autore, ispirato dallo Spirito Santo, intende trasmettere a tutti la via da seguire per una
vita saggia e degna di essere vissuta davanti a Dio e ai fratelli. Uno dei temi a cui dedica
maggior spazio è la preghiera. Egli lo fa con molto ardore, perché dà voce alla propria
esperienza personale. Nessuno scritto sulla preghiera potrebbe essere efficace e fecondo
se non partisse da chi ogni giorno sta alla presenza di Dio e ascolta la sua Parola.
In questo suo percorso, egli scopre che i poveri hanno un posto privilegiato nel cuore di
Dio. Dio conosce le sofferenze dei suoi figli, perché è un Padre attento e premuroso verso
tutti. Come Padre, si prende cura di quelli che ne hanno più bisogno: i poveri, gli
emarginati, i sofferenti, i dimenticati… Ma nessuno è escluso dal suo cuore, dal
momento che, davanti a Lui, tutti siamo poveri e bisognosi. Tutti siamo mendicanti,
perché senza Dio saremmo nulla. Non avremmo neppure la vita se Dio non ce l’avesse
donata. E, tuttavia, quante volte viviamo come se fossimo noi i padroni della vita o come
se dovessimo conquistarla! La mentalità mondana chiede di diventare qualcuno, di farsi
un nome a dispetto di tutto e di tutti, infrangendo regole sociali pur di giungere a
conquistare ricchezza. Che triste illusione! La felicità non si acquista calpestando il diritto
e la dignità degli altri.
La violenza provocata dalle guerre mostra con evidenza quanta arroganza muove chi si
ritiene potente davanti agli uomini, mentre è miserabile agli occhi di Dio. Quanti nuovi
poveri produce questa cattiva politica fatta con le armi, quante vittime innocenti!
Eppure, non possiamo indietreggiare. I discepoli del Signore sanno che ognuno di questi
“piccoli” porta impresso il volto del Figlio di Dio, e ad ognuno deve giungere la nostra
solidarietà e il segno della carità cristiana. Tutto questo richiede un cuore umile, che
abbia il coraggio di diventare mendicante. Un cuore pronto a riconoscersi povero e
bisognoso. Esiste, infatti, una corrispondenza tra povertà, umiltà e fiducia. Il vero povero
è l’umile, come affermava il santo vescovo Agostino.
In cammino verso l’Anno Santo, esorto ognuno a farsi pellegrino di speranza, ponendo
segni tangibili per un futuro migliore. In questo tempo, in cui il canto di speranza sembra
cedere il posto al frastuono delle armi,
al grido di tanti innocenti feriti e al silenzio
delle innumerevoli vittime delle guerre,
rivolgiamo a Dio la nostra invocazione
di pace. Siamo poveri di pace e tendiamo
le mani per accoglierla come dono
prezioso e nello stesso tempo ci
impegniamo a ricucirla nel quotidiano.
PAPA FRANCESCO