Chiesa Baceno – Navata centrale
A fianco delle due prime colonne della navata centrale due pile per l’acqua benedetta, del 1699, a coppa ottagonale in marmo nero con piedistallo a base quadrata in marmo rosso. Altre due pilette in marmo bianco di forma circolare, sono poste davanti alle prime colonne delle navate laterali. Sulla base di quella di destra la data 1575.
Il soffitto, originariamente a cassettoni, fu plafonato con intonaco su graticci nel 1823. Le tazze sul plafone – del 1825 – sono opera di Gian Maria Bonardi da Coimo in Valle Vigezzo. Esse rappresentano S. Pietro, S. Vittoria la SS. Trinità e S. Gaudenzio. Le alte fasce sopra gli archi esterni delle navatelle, sono state affrescate nel 1852 da Paolo Raineri di Cannobio.
Sono dieci riquadri con scene della vita di S. Gaudenzio che si susseguono a partire dalla destra e ritornano sulla sinistra. Alla base di ciascun riquadro una scritta esplicativa.
Avanzando al centro della navata, sulla seconda colonna di destra, un affresco dedicato al martirio di S. Bartolomeo, opera datata 1501.
Si Nota pure che i banchi portano intarsiate o intagliate delle lettere dell’alfabeto. Sono queste le iniziali del proprietario del banco. Un tempo erano di molteplici forme; nel 1833 il vescovo dispose che fossero sistemati, tutti di uguale fattura, in sei ordini come oggi si vede. Ogni famiglia provvide al proprio banco, o mezzo banco se in comunione
con altri, facendovi intagliare le proprie iniziali. Vive ancora l’usanza, seppur in termini che vanno progressivamente scemando, che ciascuna famiglia faccia uso del proprio banco.
Avanzando lungo la navata, sulla sinistra il pulpito in stile barocco, opera di Giulio Guaglio di Antronapiana, fine Sec. XVII.
Di fronte al pulpito, sulla colonna, è affrescata una drammatica “Pietà”, opera di Giovanni Cagnola, datata 1509, di notevole significato artistico. Sotto, una lunga invocazione scritta in caratteri Gotici.
e portante in capo la corona di spine;
ti prego, che la tua croce mi liberi
dall’angelo vendicatore.
e dissetato con fiele e aceto;
ti prego, che le tue ferite
siano rimedio all’anima mia.
unto con mirra ed aromi;
sia a me vita.
e liberante i prigionieri;
ti scongiuro, fa che io
non vi debba mai entrare.
ascendente al cielo e sedente
alla destra del padre;
ti prego, abbi pietà di me.
illumina i peccatori,
abbi pietà di tutti i fedeli
e sii propizio a me peccatore.
misero peccatore,
sostenesti in croce,
specialmente nell’ora in cui
la tua nobilissima anima
esalò dal tuo corpo,
ti scongiuro, abbi pietà dell’anima mia
nel giorno della mia morte.