Chiesa Baceno – Altare di Santa Vittoria
La leggenda di Santa Vittoria, fanciulla romana vissuta – sembra – nel III secolo, è molto poetica e delicata. E prima di essere vicenda di una Santa e, come vedremo, di una Martire, è anche storia d’amore umano, che potrebbe quasi fornire la trama di un romanzo color di rosa.
I due giovani conoscono le due fanciulle; nasce l’amore, e si annodano due fidanzamenti: quello di Eugenio con Vittoria e quello di Aureliano con Anatolia.
Ma ecco il colpo di scena: Anatolia rompe il fidanzamento. Non vuole sposare Aureliano; anzi, non vuole sposarsi affatto, attirata da una vita di maggiore perfezione, che soltanto lei, per ora, intravede.
anche il suo amore svanirebbe. Perciò la ragazza cristiana si priva di ogni sua ricchezza, donando tutto ai poveri. Ma Aureliano ama proprio lei, non i suoi beni. Chiede aiuto all’amico Eugenio, affinché convinca la fidanzata restìa. Eugenio ricorre a Vittoria: è cristiana anche lei, e saprà trovare le parole adatte per far breccia nel cuore della bella compagna di fede, per spiegarle che il matrimonio non è né peccato né vergogna, ma un Sacramento, con il quale la Chiesa non soltanto approva, ma addirittura santifica l’amore umano.
Anatolia sa già tutto questo. Lo sa benissimo. Ma sa anche che c’è una perfezione ancor maggiore di quella del matrimonio, ed è quella di chi dedica la propria vita a Dio, mistico sposo, e il proprio amore al prossimo, mistica prole.
Accade così che invece di convincere Anatolia a sposarsi, Vittoria viene convinta da lei a seguirla nella sua vocazione. Anche lei perciò si spoglia di ogni ricchezza, anche lei rompe il fidanzamento, anche lei rifiuta il matrimonio.
I due innamorati delusi a questo punto passano alle vie di fatto.
Rapiscono le due fanciulle e le portano nelle loro tenute di campagna, in Sabina. Non riescono però, ad ottenere con la forza ciò che il loro onesto affetto non è riuscito ad avere.
A questo punto la storia d’amore scivola nel favoloso, con carceri oscure, draghi, serpenti, e strepitosi miracoli operati dalle due caste fanciulle. C’è però da notare un particolare, abbastanza insolito in simili narrazioni, tutte un po’ simili ‘ e quasi fatte a stampo.
Non sono infatti i due ex-fidanzati a diventare persecutori e carnefici delle due fanciulle cristiane. Si convertono anche loro, e poco ci manca che diventino Santi.
- Il 23 dicembre, festa non solenne, con celebrazione Eucaristica
all’altare dedicato alla Santa; - La quarta domenica di luglio, in modo solenne. (per concessione di papa Pio VI 1794) [vedi sopra] processione con la reliquia, partecipazione della Banda Musicale di Baceno, venerazione della reliquia.
- Ogni 25 anni, in occasione dell’anno Giubilare, è prevista la solenne processione per le vie del paese con l’urna della santa
PREGHIERA A SANTA VITTORIA (compatrona della comunità con S. Gaudenzio)
O gloriosa santa Vittoria vergine e martire,
che educata alla fortezza della fede
hai preferito perdere la vita
piuttosto che venir meno al tuo Divin Sposo Gesù,
degnati di infondere nelle nostre anime
quel coraggio tanto necessario
per camminare costantemente nella via che conduce al Cielo,
dove, superata ogni avversità,
possiamo pervenire sicuri a godere
e benedire il Signore nella celeste patria. Amen